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Nell'azione intellettuale di si intrecciano molte delle riflessioni e delle discussioni essenziali che hanno animato il Novecento sui terreni della cultura, del desiderio e dell'educazione. Accomunati dalla appartenenza a un humus che trova nella rivoluzione del '68 il suo nucleo di condensazione, questi autori sono portatori di una persistente disposizione alla sovversione e alla esplorazione dei limiti del pensiero e dell'esperienza. Dalla ricerca sulle eresie o sul libero pensiero in Vaneigem alla lettura eversiva della letteratura e dei classici della filosofia di Scherer, alle perlustrazioni delle esperienze comunitarie ed eversive nel "terrorismo poetico" di Hakim Bey, o allo scavo delle pratiche di espropriazione del corpo nella medicina ufficiale o del gusto di sapere nell'istruzione istituzionale in Ivan Illich il pensiero diventa una fonte esplosiva e ineludibile nel panorama mortifero di troppa parte della cultura contemporanea.